M.B. Ligorio, S. Cacciamani, D. Cesareni, Didattica blended. Teorie, metodi ed esperienze, Mondadori Università, 2021, pp. 183

Maria Luisa Vallauri

Professoressa associata di Diritto del lavoro
Università di Firenze

“Cosa è il Blended learning? Perché esso rappresenta un tema rilevante nell’ambito della ricerca sulle tecnologie digitali a supporto dell’apprendimento? Quali opportunità può offrire alla didattica del prossimo futuro?”

E ancora: “Le piattaforme che abbiamo cominciato a conoscere – e forse ad apprezzare – saranno totalmente dismesse? Oppure, una volta diventate bagaglio di competenze di docenti e studenti, si vorrà cercare di capitalizzarle?”

Il volume in epigrafe intende offrire una risposta a questi interrogativi, restituendo al lettore e alla lettrice un quadro dello stato di avanzamento della ricerca psico-pedagogica sulle tecniche di apprendimento e sulle metodologie didattiche che si avvalgono di strumentazioni digitali.

Le Autrici e l’Autore conducono il lettore lungo un percorso che dalla definizione di Blended learning formulata alla luce dei principali modelli teorici di matrice costruttivista sociale (Cap. 1)attraversa i concetti psico-pedagogici chiave (cap. 2), indaga le tecniche didattiche che si avvalgono delle tecnologie digitali (cap. 3), il contesto e gli strumenti necessari – ivi compresi gli aspetti della valutazione – per realizzarle (capp. 4, 5 e 6), per giungere infine a presentare alcuni casi di didattica mista sperimentati in tutti i gradi dell’istruzione, compreso quello universitario che più ci interessa (cap. 7).

Il taglio scientifico del volume, che raccoglie la ricerca di docenti universitari di Psicologia dell’educazione, implica un elevato grado di complessità dell’opera, che più che letta andrebbe studiata. Ciò nonostante, se si supera la tentazione di voler sviscerare ogni passaggio, il che presupporrebbe di possedere un bagaglio di conoscenze specialistiche, il testo rimane fruibile anche per i non addetti ai lavori e particolarmente adatto a chi – dopo due anni di didattica a distanza forzata e spesso improvvisata – ha la curiosità di comprendere i meccanismi sottesi all’apprendimento supportato da tecnologie digitali e la voglia di acquisire una maggiore consapevolezza rispetto a metodologie didattiche oramai imprescindibili.